23 settembre 1961: nasce Walter Sordi, il “guerriero senza sonno”

walter sordi

Il 23 settembre 1961 nasce a Roma Walter Sordi, il “pentito” che permetterà di smantellare quello che resta degli ultimi Nar. Quando l’arrestano, il 17 settembre 1982, il “guerriero senza sonno” non ha ancora 21 anni ma si è già “munito” di una propria, personalissima banda, che è al tempo stesso circolo amicale, rete di appoggio logistico, gruppo di fuoco per quanto scalcagnato. Dei “Walter’s boys” ricostruisce, con Nicola Rao per la “Trilogia della Celtica” l’originale vicenda uno dei protagonisti:

Ormai vivevamo in una sorta di delirio di onnipotenza, uno stato di esaltazione collettiva, frutto di letture e film mal digeriti. Ti immergi nell’Edda di Snorri, ti abbeveri alle leggende nordiche del Walhalla, vai al cinema e vedi Conan il barbaro, Excalibur, I guerrieri della notte, Apocalypse Now, ne esci sempre più gasato, cominci a vivere certe suggestioni in termini totali e assoluti e ti convinci che una persona, nel nostro caso Sordi, sia la reincarnazione di tutti questi miti, di questi sogni. Lui ci metteva del suo, ci riuniva periodicamente e ci «catechizzava».

Gli autori da leggere

Gli autori da studiare ce li indicava Walter. Parliamo dei soliti: Evola, ovviamente, e poi Yukio Mishima, Ezra Pound, Drieu La Rochelle e così via. Lui si presentava come un «soldato politico», un «monaco guerriero», una perfetta sintesi tra pensiero e azione, tra libro e moschetto. Il suo modello di vita restava Peppe Dimitri, che lui considerava un maestro. Ne parlava benissimo. Diceva anche che stava organizzando la sua evasione, così come quella di altri. Ci diceva che Peppe era detenuto al carcere della Gorgona e che era uno dei migliori camerati mai esistiti. Sordi ci riempiva la testa con discorsi sulla grande guerra santa, sulla piccola guerra santa.

I guerrieri a cui ispirarsi

Sul fatto che bisognasse vivere e comportarsi da guerrieri. Citava Geronimo, Thor, Cavallo Pazzo, i celti. Insomma, il refrain era questo. Certo, non era un grande intellettuale. Non era Freda, ma qualche libro l’aveva letto… In cosa consisteva, nella realtà di tutti i giorni, il comportamento del «guerriero»? Lui diceva, per esempio, che un vero guerriero, se gli serve qualcosa, non fa come il borghese che va in un negozio e se la compra. Il guerriero se la prende. Be’, sì, in altri termini, la rapina o la ruba…

Dalle parole ai fatti

I Mondiali di Spagna incombono, ci vorrebbe un bel tv color per ammirare le gesta di Paolo Rossi & Co. Il «guerriero» Sordi si ricorda di aver visto un grande televisore a casa di una sua ex fidanzata, un paio di anni prima. Così un bel giorno convoca due boys, li rifornisce di pistola e annuncia: «Ora andiamo a fare un’azione rivoluzionaria». I tre salgono in macchina e arrivano di fronte a un palazzo. Entrano nell’ascensore, giungono al piano e suonano alla porta.

Ad aprire è il padre della ragazza, che non fa in tempo a rendersi conto di quel che accade perché Sordi gli è già addosso e comincia a pestarlo con calci e pugni. Poi lo lega e lo imbavaglia con dello scotch. Ora è il turno dei suoi due supporter, ai quali affida il «delicato» compito di trasportare (a mano, dal momento che non entra in ascensore) l’ambito trofeo. E già che si trova, Sordi si porta via anche un orologio d’oro, una macchina fotografica e una Beretta calibro 22. È il 2 giugno 1982.

La runa e il look dei Walter’s boys

Sordi è uno a cui piace vestire alla moda, è un cultore dell’immagine e persino del marketing. Tanto che, insieme al suo gruppo, decide di dotarsi anche di un proprio simbolo: ovviamente una runa, come spiega l’ex Walter boy:

Lui, figlio della cultura di Tp e degli insegnamenti di Peppe, era molto attratto dalla cultura nordica e runica. Insieme abbiamo celebrato anche un solstizio d’inverno, il 21 dicembre 1981. Sordi portava sempre al collo la Tiwaz o Tyr, la runa della guerra: una freccia con la punta verso l’alto. E la runa divenne il simbolo dei Walter boys. Facevamo scritte sui muri di tutta Roma Nord, firmandole con uno scudo al cui interno c’era questa runa. Era il nostro marchio. Chiedo se per caso non avessero anche una sorta di divisa, un look comune a tutto il gruppo. No, questo no. Ma ci vestivamo alla moda, seguendo anche l’esempio di Sordi, con i capi del momento, quindi con i Camperos, qualche volta anche d’estate. Anche se col caldo sia lui sia noi preferivamo indossare le Clarks color sabbia o le scarpe da ginnastica. Preferibilmente le Adidas Stan Smith, che peraltro ora sono tornate di moda. Sotto le camicie portavamo le T-shirt bianche della Fruit of the Loom e d’inverno usavamo i piumini smanicati. Lui d’inverno portava anche i Frye, gli stivali con la fibbia e la punta quadrata. Io invece impazzivo per le Adidas SL 72: a Londra me ne ero comprate un paio arancione, invece di quelle bianche che qui usavano tutti…

FONTE: Nicola Rao/Trilogia della celtica

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

3 commenti su “23 settembre 1961: nasce Walter Sordi, il “guerriero senza sonno”

  1. La Tiwaz nello scudo è conosciuto soprattutto come il simbolo del nucleo EUR del FdG. Per quanto riguarda il significato, più che della “guerra” era (è) il simbolo della giùstizia sociale e richiama comunque al Dio Ty, o Tyr.

    • A diffondere la conoscenza delle rune nell’ambiente dell’Eur è senza dubbio Peppe Dimitri. Grazie comunque per la dettagliata precisazione

  2. Coetaneo di Sordi, ricordo sui muri scritte come “Che io sia il guerriero senza sonno”, firmate “Silo” e con un simbolo strano (triangolo, cerchio e punto).
    Lei sa per caso cosa fosse “Silo”?

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