12 dicembre 1969. Piazza Fontana: è morto in Angola il sospettato Ivano Toniolo

 

piazza fontana

La rivelazione dell’Espresso arriva alla vigilia dell’anniversario: uno dei sospettati della cellula nera padovana, Ivano Toniolo, è morto circa un anno fa, in Angola, il paese a guida filocubana in cui si era rifugiato circa 40 anni fa, in piena guerra civile, per sottrarsi all’indagine sulla strage di piazza Fontana. Toniolo, 23 anni nel 1969, figlio di un dirigente missino di Padova, membro del sodalizio di Franco Freda, è stato accusato da un altro camerata padovano, Gianni Casalini, informatore dei servizi segreti, a un certo punto disattivato, di essere stato protagonista della fase preparatoria della strage: dalla partecipazione alla famigerata riunione organizzativa del 18 aprile con i due misteriosi personaggi romani (che tentarono di accollare a Pino Rauti) al ruolo da protagonista nell’organizzazione degli attentati di agosto ai treni, considerati una tappa decisiva dell’escalation verso la strage del 12 dicembre. Casalini stesso ammise, nell’ultimo processo di primo grado per la strage,  di aver partecipato al collocamento di due ordigni all’interno di altrettanti convogli in sosta presso la Stazione Centrale di Milano (uno dei quali era esploso, pur non causando vittime). Casalini aggiunse spontaneamente un altro particolare importante: colui che lo aveva arruolato per l’operazione, e che fisicamente aveva recuperato l’esplosivo e innescato le bombe, era proprio Ivano Toniolo. Secondo il giudice Salvini “Toniolo era un elemento operativo di primo piano, gestiva uno degli arsenali del gruppo e aveva partecipato alla strage, o quantomeno sapeva ciò che era successo. Sin da allora avevo scritto alla Procura di Milano, nella persona del dottor Spataro, invitandola ad attivarsi per sentire Toniolo, e lo stesso aveva fatto il difensore delle vittime l’avvocato Federico Sinicato. Non vi fu nessuna risposta. Eppure per trovarlo sarebbe bastato fare una telefonata al Consolato in Angola. Proprio nel 2009 il presidente Napolitano aveva esortato i magistrati a cercare ancora ogni “ogni elemento di verità”: un invito che purtroppo è rimasto del tutto inascoltato”.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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