18 novembre 1982: rapina dei Nar. Belsito uccide un vigilante a Milano

Dopo il pentimento di Walter Sordi e le retate con decine di arresti in tutt’Italia, dal Veneto alla Sicilia, la mezza dozzina di latitanti dei Nar sono allo sbando. I due più giovani, Pasquale Belsito e Stefano Soderini tentano una rapina a Milano che finisce male. Anni dopo il pentimento di Soderini permetterà di attribuirne la responsabilità ai due. Ma la storia ce la racconta, da un altro punto di vista, il sindacato di cui era attivista il vigilante ucciso e che lo ricorda ogni anno collocando una corona di fiori sul luogo del delitto.  

Erminio Vittorio Carloni era un delegato della Filcams Cgil Milano e lavorava come guardia giurata alla Mondialpol.  Come altri sui colleghi aveva scelto di andare avanti per migliorare le condizioni di sicurezza in un settore duro e difficile come quello della Vigilanza. Pochi mesi prima della sua scomparsa aveva portato la sua battaglia, assieme ad altri delegati e lavoratori, per munire di giubbetto antiproiettile le guardie giurate.

Alle 11.30 del 18 Novembre 1982, Erminio e il suo collega Bruno Lombardi, erano in servizio all’agenzia 15 del Banco di Napoli. I due che erano di guardia al esterno della banca sono stati sorpresi da due banditi, alti e distinti. Uno ha l’impermeabile sul braccio sinistro, nasconde qualcosa. Erminio se ne accorge e urla “Lombardi attenzione!”.

Pochi secondi e la pallottola li attraversa il petto, sono esplosi 4 colpi, Erminio cadde a terra. Bruno, invece riesce a nascondersi dietro una macchina e spara ferendo uno dei banditi. Ai due malviventi non rimane che la fuga, salgono sulla A112 rubata e scappano, ma prima uno di loro, estrae un mitra e fa partire una raffica che manda in mille pezzi i vetri del tram. Immaginatevi le urla, la paura della gente che era lì. Fuggono, la rapina è stata sventata, Bruno è salvo e impaurito per quanto accaduto. Le persone che erano sul tram sotto shock, così come i passanti che si sono rifugiati nei portoni delle case vicine. Erminio e lì, immobile a terra, vicino la corsia del tram che percorre viale Zara, non da segni di vita. E’ stato colpito a morte.

Il giorno dopo al telefono, la rivendicazione del MPRO (Movimento Proletario di Resistenza Offensiva) sigla che si affianca alle Brigate Rosse. Il messaggio è “Abbiamo ucciso noi il cane da guardia Carloni”. Tentativo di depistaggio grossolano, visto che daranno indicazioni sbagliate per quanto riguarda le armi usate nel tentativo di rapina. Ma il filone è quello giusto; la ferocia con la quale si è svolto il tentativo di rapina è quello lì, è quello di un gruppo armato, del terrorismo. 

Qualche tempo dopo si saprà la verità: la rapina l’ha tentata da un nucleo dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) gruppo armato di ispirazione neo-fascista. Avevano bisogno di soldi, tentativo di rapina per autofinanziamento. Ha ucciso Erminio Pasquale Belsito, terrorista dei NAR, condannato in contumacia, latitante per 20 anni e arrestato a Madrid nel 2001. Belsito, assieme a Stefano Soderini, autori della tentata rapina con l’uccisione di Erminio Carloni, membri dei NAR di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.

 

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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