Esuli in Patria: L’agente “doppio” Pino Rauti.
Esuli in Patria: L’agente “doppio” Pino Rauti..
L’incipit: Non v’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Così atteggiandosi, molti continuano ancora a credere alle vecchie cariatidi del neofascismo italiano, come Rauti o Freda, anche davanti a numerosi elementi che li hanno inchiodati al muro e liquidati come collaboratori organici dei presidii operativi all’interno dell’Occidente in funzione di stabilizzazione dell’ordine atlantico imposto dagli Stati Uniti d’America. La “commedia” di Rauti inizia già durante I’esperienza della Repubblica Sociale Italiana; è lui stesso a confermare che mai fu fascista, ma come egli sottolinea: “Avevo scelto di combattere nella RSI, sapendo che la guerra era perduta, per motivi più patriottici che ideologici.”
umt: L’articolo di Manuel Negri è vecchio (pubblicato sulla rivista Avanguardia nel 1997) e lo stesso autore si è evoluto dall’intransigente sostegno alle tesi polemiche di Vincenzo Vinciguerra (che liquida Ordine nuovo come agenzia atlantica di servizio) a una militanza politica in una formazione che è invece la più ambiziosa espressione di continuità neofascista, la Destra di Storace. Eppure va riletto, perché significativamente riassume tutto quello che di male si pensa e si dice di Rauti a destra.
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