La Lega ci ricorda che i sabaudi massacrarono pure i torinesi: 52 morti, 187 feriti 149 anni fa
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Lega Nord e movimenti autonomisti commemorano la “strage” del 21-22 settembre 1864, quando i tumulti scoppiati a Torino per il trasferimento della capitale vennero repressi nel sangue.
Il presidente del gruppo regionale del Carroccio Mario Carossa rilegge con gli occhi di oggi gli eventi di quei giorni: «Erano cittadini normali, tra cui molti giovani tra i 17 e 25 anni, lavoratori, fabbri, facchini, carpentieri, vetrai che si sentirono traditi dall’allora neonato Stato italiano, il quale decise di ripagare i piemontesi dei sacrifici e del sangue versato nell’avventura del Risorgimento privando Torino dello status di capitale. Questo creò una rottura tra la ragion di Stato, orientata a Roma, e i sudditi subalpini, preoccupati e consapevoli del fatto che la perdita della condizione di capitale, e quindi anche dei ministeri, portasse a un drastico ridimensionamento dei posti di lavoro. Quella del 1864 può considerarsi la prima strage impunita dello Stato italiano, che generò la prima commissione d’inchiesta del neonato Governo la quale, già allora, non arrivò ad alcun colpevole»
Prima strage impunita? Per il resto…
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