Cronache antirazziste. 1 novembre. “Lager per negri” provocazione situazionista

Voleva essere solo una provocazione situazionista senza nessuna nostalgia fascista. Ora Andrea Villa, l’artista concettuale noto come il Banksy torinese, è rammaricato di aver ritardato la “rivendicazione”.
“Ho letto sui social decine di commenti dove si sperava che il manifesto fosse vero, che veniva trovato divertente e che si auspicava la costruzione di questo lager. Sono disgustato”.
Non si aspettava questo tipo di reazioni dopo l’affissione del cartello turistico con la scritta “Lager per negri” e l’immagine stilizzata del campo di concentramento di Auschwitz, spuntato martedì mattina nel quartiere San Salvario, vicino al Parco del Valentino.
“Mi dispiace di non aver rivendicato subito il manifesto – ha aggiunto – , ma volevo vedere come veniva percepito dall’opinione pubblica”.
Cartello choc a San Salvario: lager per negri
Provocazione choc, nel centro di Torino, nel quartiere multietnico di san Salvario, teatro di episodi di violenza ma anche di tanto volontariato e iniziative di integrazione dal basso. In corso Massimo D’Azeglio, angolo via Cellini, hanno affisso un cartello stradale con la scritta “Lager per negri” e
l’immagine del cancello del campo di concentramento di Auschwitz.
Le forze dell’ordine, che indagano per identificare l’autore o gli autori del gesto, lo hanno rimosso.
A darne notizia un residente del quartiere San Salvario che, su Facebook, ha postato uno scatto del segnale. Sull’episodio indaga la polizia. Gli inquirenti ipotizzano si tratti di un gesto provocatorio.
A Torino, sempre nella stessa zona, a maggio 2016 comparve un cartello che segnalava la presenza di pusher e, lo scorso settembre, misero un segnale, con la scritta ’Love cash only’, per indicare un angolo di ritrovo
delle prostitute.
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