Si dimette il ministro svedese: un verderossobruno in salsa turca
La storia è interessante anche se dai contorni e dai particolari confusi. Un ministro svedese nato in Turchia, esponente dei Verdi nella coalizione minoritaria a guida socialdemocratica è stato costretto alle dimissioni per aver paragonato Israele e i nazisti. La notizia la rilanciano solo tre testate italiane. E se Affari Italiani si limita all’essenziale, è proprio il Secolo d’Italia ha fornire i particolari più interessanti. Perché Mehmet Kaplan è stato portavoce del Consiglio dei Musulmani di Svezia ed è stato anche arrestato qualche anno fa per la partecipazione a un’iniziativa della sinistra radicale pro-Palestina, quella Freedom Flottilla che portò aiuti umanitari a Gaza (ma anche armi alla guerriglia palestinese, per i servizi israeliani). Ma lo stesso esponente della sinistra svedese è accusato di aver mantenuto intense frequentazioni con l’ultradestra turca, in particolare i famigerati Lupi grigi. Il retroscena ce lo spiega la Repubblica:
Da anni in realtà Mehmet Kaplan paragona lo Stato d’Israele al Terzo Reich. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scoperta dei suoi frequenti contatti con personaggi dalle credenziali politiche al minimo non rassicuranti. Kaplan, di origine turca (non pochi ministri in Svezia sono figli di migranti) andava spesso a cena col capo della sezione per il Nordeuropa dei Lupi grigi, Ilhan Sentuerk. E ha ottimi contatti ad alto livello anche con il Milli Goerus, e con Barbaros Leyani, un ultrà nazionalista che era stato costretto a lasciare la vicepresidenza della comunità turca in Svezia per aver incitato in pubblico a “uccidere i cani armeni”. “Non vuol dire che sono d’accordo con loro su tutto, e non sono antisemita”, si è tardivamente difeso il ministro dimissionario. Senza convincere. Le rivelazioni, lanciate dal sito online del quotidiano Expressen, potrebbero forse venire dall’attenta Saepo (Saekerhetspolisen), il servizio segreto svedese.
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