Strage di Bologna, Di Vittorio e Calidori: sempre dalla parte della ricerca della verità
Ugo carissimo,
proviamo umano e civile sgomento per aver appreso che il cadavere di Maria Fresu – vittima della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, sia introvabile.
Proviamo pietà, umana, civile, spirituale (“SPLAGCHA” – greco neotestamentario) per questa ‘cruciale’ notizia.
Noi due non abbiamo, non abbiamo avuto, non avremo volontariamente mai, rapporti coi Servizi Segreti.
Consequenzialmente, sappiamo molto, molto poco sulle dinamiche della Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Strage dove, insieme a tutti gli altri, è stato ucciso il nostro ventiquattrenne concittadino Mauro Di Vittorio (fratello di Anna).
Anna e io ci siamo conosciuti-innamorati-sposati dopo esserci incontrati nell’Associazione di Bologna: oggi diretta dall’ex on. Paolo Bolognesi.
Nessun commento da parte di Bolognesi sulla sorte di Maria Fresu?
Avendo conosciuto personalmente il figuro in oggetto, la cosa non ci stupisce neppure un po’.
Abbiamo collaborato con l’Associazione dal giugno del 1981 al maggio 1982.
Poi ce ne siamo andati.
Non ci piacciono le Associazioni che si fondano su alquanto discutibili “dottrine politiche”.
Non ci occupiamo di politica: soprattutto in questo caso, perché pensiamo che la “politica” sia la medicina meno adeguata a curare dolori di questo tipo: del cuore, dell’anima, dello spirito.
Andiamo avanti da soli: con coraggio coniugal-democratico, pazienza, perseveranza (la perseveranza essendo virtù provata).
Noi due – da sempre e per sempre – stiamo dalla parte della ricerca della verità, non inficiata da alcuna, assai discutibile, “dottrina politica”.
Noi due – da sempre e per sempre – siamo contrari a ogni “bufala”: queste sì inficiate da molto, molto discutibili “dottrine politiche”.
Tu conosci il nostro rapporto con Mambro&Fioravanti. Il favore che ci hanno chiesto e che gli abbiamo fatto.
Quel favore ce lo hanno chiesto loro; noi glielo abbiamo fatto; loro due lo hanno “richiesto-gradito-accettato (e, per fortuna di tutti è andato a buon fine. Salvo i pubblici insulti che Gian Carlo ha dovuto subire – senza reagire, si capisce – da Paolo Bolognesi).
Tu conosci la storia del linciaggio post mortem che ha dovuto subire il nostro concittadino Mauro Di Vittorio (fratello di Anna), definito dall’Autorita’ Giudiziaria di Bologna (Procura della Repubblica; Polizia Gidiziaria, Digos e Ros di Bologna e Roma; Tribunale di Bologna), <vittima oggettiva> di quell’esplosione.
Oggi abbiamo avuto uno scambio di messaggi con Francois de Tonquedec: gentiluomo francese-poliziano che, a suo tempo, ha voluto difendere Mauro Di Vittorio dalle canagliesche accuse a cui era stato sottoposto.
Grazie, Francois! Grazie per sempre!
Anna Di Vittorio
Gian Carlo Calidori
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