Bergamo, Siviglia, Napoli. Violenze ultras a ripetizione ma nessuno sembra preoccuparsi
Tensione a Napoli, davanti allo stadio San Paolo, poco prima dell’inizio della partita Napoli-Dinamo Kiev. Le forze dell’ordine in assetto antisommossa si sono avvicinate all’esterno della curva A dello stadio ed è partita una carica, dai tifosi sono state lanciate bottiglie, pietre e sedie. Un taxi è stato colpito da un razzo ed ha preso fuoco a piazzale Tecchio, a Napoli, a poca distanza dallo stadio. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, un tifoso avrebbe lanciato un razzo all’interno del taxi che era fermo ad un semaforo. Il tassista ha provato a fare qualcosa ma l’auto ha immediatamente preso fuoco ed è stato costretto a scappare.
Gli scontri di Napoli, preceduti dal ferimento di tifosi ucraini la sera precedente la partita, coronano un trittico infernale che ha riguardato le tre squadre forse al momento più importanti d’Italia per continuità di risultati e di presenza in Europa. Domenica gli ultras della Roma sono stati protagonisti di violenti scontri con la polizia che ha impedito l’impatto con i rivali atalantini decisi ad assaltare i pullman della tifoseria giallorossa. Lunedì notte un gruppo di Drughi juventini sono stati assaltati, mentre cenavano in un pub, da un pattuglione numericamente preponderante di hooligans sivigliani, i Biris Norte, una sigla di estrema sinistra. Un tifoso italiano è rimasto gravemente ferito a coltellate.
Per fortuna i politici, impegnati a ben peggiori risse da stadio per la campagna elettorale, sembrano non essersene accorti. E così ci siamo risparmiati le sparate moraliste e le invocazioni securitarie normalmente suscitate anche da singoli episodi di minor impatto…
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