Il silenzio di Salvini sugli arresti di CasaPound e i bug della retorica leghista

Il silenzio assordante di Salvietta sui ragazzi di Casapound ingiustamente arrestati ieri vale più di tante parole … Gli indipendentisti veneti lo avevano già vissuto questo trattamento … ti usano fino al momento in cui gli fai comodo … poi ti dimenticano in pochi minuti . Alla fine è la politica da poltronismo quella che paga a fine mese … non certo la battaglia ideologica. Ora Salvietta sfrutterà lo sciagurato Sicignano per qualche mese come già fece con Stacchio … interviste … slogan … comparsate televisive assicurate mentre i ragazzi che ci mettevano la faccia in strada per combattere una battaglia identitaria ahimè oggi non servono più … Io sorrido quando vi infervorate ancora per la politica … loro di voi se ne sbattono i coglioni e voi vi prostrate a loro piacimento. Nessuno di loro combatte il vero cancro che è la banchitocrazia usuraia … io l’ 8 novembre vi guardo dal divano … auguri

Il venetista Andrea Gardin sulla sua pagina Facebook coglie nel segno. C’è un’evidente scollatura, ma è un antico difetto di costruzione della retorica leghista, tra enunciati roboanti e pratica opportunistica. Un silenzio vieppiù inquietante visto che tra gli arrestati c’è anche il coordinatore nazionale di Sovranità. Da mesi Salvini cavalca la tigre della lotta all’invasione allogena ma quando dai gesti provocatori costruiti in funzione dei media (come l’incursione al campo Rom di Bologna) e le sparate nei salotti televisivi si passa al terreno della pratica sociale, il nostro scompare. Non a caso quella mattina a Casale San Nicola c’era tutta la fascisteria romana: dai moderati di Fratelli d’Italia agli estremisti di Militia, passando per lo zoccolo duro di CasaPound. Perché la tradizione neofascista italiana è la storia di una lunga convivenza tra spinte “law and order” e internità al sovversivismo sociale dei ceti medi (e al Sud anche alle pratiche di resistenza di certo sottoproletariato urbano). Invece, per i leghisti delle mille ganassate (dai trecentomila fucili allerivolte fiscali annunciate e mai praticate) la difesa di un blocco stradale diventa imbarazzante … Anche l’appuntamento di novembre a Bologna era stato annunciato, a colpi di grancassa, come la spallata extraparlamentare per mandare a casa Renzi e invece si è andata trasformando rapidamente in una parata, per celebrare la ritrovata unità (a perdere) del centrodestra ancora infeudato a Berlusconi, che del governo è una stampella assai efficace … Un ricompattamento che sembra preoccupare i “colonnelli” berlusconiani che si oppongono alla sua presenza sul palco e sembrano per il momento aver convinto il capo …

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

3 Comments on “Il silenzio di Salvini sugli arresti di CasaPound e i bug della retorica leghista

  1. “Io sorrido quando vi infervorate ancora per la politica … loro di voi se ne sbattono i coglioni e voi vi prostrate a loro piacimento. Nessuno di loro combatte il vero cancro che è la banchitocrazia usuraia … io l’ 8 novembre vi guardo dal divano … auguri ”

    Faccio mie queste amare parole ed io vi guardero da una amaca sotto una altissima palma da cocco.

    Queste amare parole sono tutte per gli amici di Casa Pound e sopratutto per i loro paladini…nel caso ci fosse chi e’ in buona fede tra la gente di Casa Pound, e ci sara’, che rifletta sul come non ci si debba mai fidare di chi comincia a mettere le mani nella merda. Nella politica democratica italiana. Chiacchiere amichevoli con Grillo, alleanze con Salvini, son tutte cose che fanno nascere dubbi nel cuore.

    La deduzione che faccio e’ questa: il sistema e’ talmente marcio, a livello di corruzione l’Italia e’ quasi vicino alle Filippine (e qui si e’ all’ultimo posto al mondo), il livello e’ cosi putrido che nessuno puo pensare di cambiarlo entrando in politica come un Don Chisciotte senza essere un idiota. Amara realta’ ma realta’. Chi “scende in campo” chi scende nel pantano sa bene dove va, spesso o sempre vuol cambiare le cose ma le proprie. I camerati di Casa Pound si definiscono fascisti tuttavia non disdegnano la democrazia, ne il pantano italiano. La politica e’ l’arte di fottere chi sta con te….se ne stanno accorgendo.

  2. dovere della “vecchia guardia” è far presente i pericoli “in tempo”,senza alcuna mania di protagonismo. Poi,se singoli o gruppi non vogliono intendere,facciano pure…

  3. Mah…sono un ignorante, e a parte la condivisibile denuncia di ipocrisia da parte di Salvini non vedo perchè i neofascisti dovrebbero essere a favore dell’indipendenza di una regione dell’Italia.

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