Strage del Due Agosto 30 anni dopo Raisi racconta la pista palestinese – Bologna – Repubblica.it
Strage del Due Agosto 30 anni dopo Raisi racconta la pista palestinese – Bologna – Repubblica.it.
L’incipit: Vista da destra. Un nuovo libro sulla strage di Bologna. Adesso lo scontro su chi ha messo la bomba diventa saggistica storica. Dopo il libro del presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi, scritto con il giornalista Rai Roberto Scardova, ecco la risposta in libreria del grande avversario della verità giudiziaria sancita finora, Il deputato Enzo Raisi. “Bomba o non bomba”, il titolo, più pop del serio “Stragi e mandanti” di Bolognesi, interseca documenti e vissuto politico di un’intera carriera, dal punto di vista di un uomo di destra che rifiuta l’idea di una strage che ha segnato la Destra da trent’anni.
umt: C’è un forte elemento personale, come sempre in questi casi, nella passione di Raisi per la strage della stazione. Ce lo racconta lui stesso, nel suo blog, presentando l’evento di stasera: “Ho voluto iniziare proprio dalla mia Bologna il lungo tour che mi porterà in tutta Italia a presentare il mio libro, un libro d’inchiesta che svela il Lodo Moro, la verità per troppo tempo nascosta sulla strage di Bologna e che rompe gli schemi sulla strategia della tensione e stragista che per troppo tempo nel nostro Paese e’ stata raccontata come verità unica e indiscutibile”. “E’ un’opera- precisa il deputato di Fli- frutto del lavoro di 15 anni, corredata da un cd con quasi mille pagine di documenti per la maggior parte inediti”. Raisi sottolinea come: “E’ stato un lavoro in salita, in un Paese che non ama parlare o discutere sui grandi misteri che hanno insanguinato il proprio territorio negli anni settanta e ottanta. E’ un libro che rompe molti tabù, e’ un libro che parla con documenti pubblicati per la prima volta e provenienti in buona parte dalle procure francesi, tedesche e ungheresi. Un libro che sarà per molti un pugno nello stomaco, da destra a sinistra, perché la verità non ha colori politici e per raccontarla non bisogna avere condizionamenti di sorta”. “E’ anche- prosegue- la mia storia di sofferenza come giovane militante della destra bolognese che ha pagato un prezzo alto, un lungo esilio politico, per una strage che si e’ voluto, immediatamente, ‘etichettare’ a prescindere da prove certe. E’ una storia incredibile di fatti emersi, nonostante il tentativo di molti di occultarli, attraverso il lavoro di un gruppo di persone che non si sono mai arrese e con tenacia e un po’ di fortuna sono arrivate alla meta”.
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