Alemanno non è mafioso. Il pM chiede l’archiviazione
Storie di “ordinaria” corruzione? Perché tanta attenzione allora?
Perché parliamo di Roma, perché Carminati è un personaggio di peso, perché Alemanno è stato molto visibile. Ma Alemanno non è certo un mafioso, è caduto in una rete. Tra l’altro va detto che i rapporti con un certo sottobosco prima li gestiva per conto di Alemanno un personaggio della caratura di Peppe Dimitri, che aveva anche un suo rigore e una sua etica, aveva un’autorevolezza che gli derivava dalla sua storia. Dopo la morte prematura di Dimitri, credo che Alemanno abbia perso il controllo della situazione.
Veniamo a Gianni Alemanno
Gianni Alemanno ha fatto lavorare quattro neofascisti, gente della sua comunità, lo ha fatto per geneoristà. Il suo è stato un peccato di generosità. Il problema non è Alemanno, il problema è il grumo affaristico trasversale che con le sue tossine fa ammalare il sistema democratico e civile.
Cosi’ il blogger Tassinari in un’intervista al Secolo d’Italia, il 4 dicembre 2014. La definizione e’ dell’intervistatrice, Annalisa Terranova. Garbato anche il titolo: la cupola fasciomafiosa? Una tesi ridicola. Un titolo non forzato.
È’ di oggi, ventuno mesi dopo, la notizia che il pM di Mafia Capitale chiede il proscioglimento dell’ex sindaco di Roma dall’accusa di associazione a delinquere. Sono contento per lui, un po’ preoccupato per me. Perché, come ho appreso da un antico maestro e mai dimenticato, mica conviene stare troppo in anticipo sul pezzo…
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