2 febbraio 1977: la vera storia di Daddo e Paolo
“Daddo e Paolo” una delle fotografie più evocative della grande rivolta del ’77 fu scattata da Tano D’Amico. Per più di 20 anni ha deciso di custodirla in segreto. Era il 2 febbraio 1977, a piazza Indipendenza. Volge al termine la manifestazione contro l’aggressione fascista avvenuta il giorno prima all’università. Un gruppo di compagni assalta e incendia la sede di Sommacampagna del Fronte della Gioventù, un’ auto civetta della polizia irrompe sulla coda del corteo. I poliziotti scendono armati. Convinti che si trattino di fascisti, i due compagni, militanti del Comitato comunista di Monte Mario, aprono il fuoco ferendo gravemente un agente. Paolo, un proletario di Primavalle, resta ferito alle gambe, Daddo, un borghese della Balduina, torna indietro per aiutare il compagno. Sarà ferito e catturato anche lui.
Un gesto di straordinaria solidarietà ma soprattutto di quella generosità che caratterizzerà il Movimento nonostante incomprensioni e divergenze politiche. Il 12 marzo il grande corteo insurrezionale che rappresenta la punta più alta del ’77 è aperto da un grande striscione “Paolo e Daddo liberi” dietro cui si raccolgono migliaia di militanti della rete dei Comitati comunisti, oramai divisi in numerose frazioni organizzate.
“In quell’immagine -scriverà Luca Cafagna – ci vedo tante cose, c’è l’umanità dei rapporti, c’è il coraggio, c’è un modo umano di intendere la solidarietà come legame imprescindibile dentro i tumulti… e questo elemento di umanità è la cosa per me attuale perché, oggi più di ieri, essere compagni è non lasciarsi dietro nessuno… non rimanere soli.”
Leonardo “Daddo” Fortuna è morto qualche anno fa. Così lo ricorda Paolo Tommasini:
“Non eravamo d’accordo mai su nulla. Solo una cosa lo eravamo, che ci volevamo bene. Lui però ha fatto una cosa che io non avrei mai fatto. Tornare indietro a riprendersi il suo compagno, il sottoscritto. Perché lui era fatto così; la sua caratteristica era quella di offrirsi agli altri in maniera sconsiderata. Altri, invece, si muovono nelle pieghe della vita. Mi mancano le liti feroci, mi manca il suo affetto. Gli vorrei dire un’altra cosa: “Non ti devo nulla, non ti ho mai dovuto un cazzo. Ti devo solo una cosa, la vita”.
Per approfondire
Daddo e Paolo. L’inizio della grande rivolta è un libro fotografico edito da DeriveAPPRODI. Attraverso gli scatti di Tano D’Amico, vari articoli di giornali datati dal 2 al 10 febbraio del 1977, le pagine di Turi Fileccia, Giancarlo Davoli, Benedetto Vecchi e Lanfranco Caminiti, riconsegna l’attenzione sui fatti accaduti il 2 febbraio del 1977 a Roma, in piazza Indipendenza spiegando perché era stato giusto non raccontare tutta la verità sui compagni armati in piazza.
Leggi il primo capitolo.
Il video pubblicato è l’intervento di Lanfranco Caminiti alla presentazione del libro, scritto “in proud and glory” di Daddo
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