Anna Di Vittorio: nonostante tutto confermo il perdono
Gentile avvocato Cutonilli,
ho letto, stamane, la sua cortese lettera, in replica alla mia di qualche giorno fa. Rispondo – anche se in modo essenziale – perché questi sono, per me, giorni delicati.
Confermo – nonostante tutto – il mio perdono per Francesca Mambro e Valerio Fioravanti.
Forse qualcuno, sbagliando, ha voluto scambiare la mia gentilezza per debolezza.
Lo confermo – il perdono – nei tempi e nei modi, così come l’ho espresso nelle mie lettere – a loro inviate – nella primavera del 2008 – “lettera di buona condotta compresa”.
Lo confermo così come lo hanno voluto accogliere i Giudici del “Tribunale di Sorveglianza di Roma”, in data 16 settembre 2008, e con le parole che gli stessi Giudici hanno voluto usare: «… alcuni [rapporti] sfociati nella riconciliazione (v. memoria difensiva del 6. 8. 2008 e del 8. 7. 2008 con allegata missiva della sorella e del cognato di Mauro Di Vittorio deceduto nella strage di Bologna)».
La Repubblica Italiana è uno Stato di Diritto, e nella nostra Costituzione sta scritto così: «Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi» (Art. 54, Comma I).
Dunque, poiché le cose stanno, oggettivamente, così, le nostre Leggi vanno applicate per tutti e per ognuno.
E quando ci sono le condizioni specifiche per farlo, questo deve essere fatto.
A nessuno – nello Stato di Diritto qual è la Repubblica Italiana – è consentito applicare le nostre Leggi per i propri nemici e interpretarle per i propri amici.
Le confermo che risponderò, nel merito, alla sua gradita lettera. Con l’occasione, la ringrazio per la stima e gli auguri per me e mio marito, e saluto cordialmente la sua famiglia e lei.
Anna Di Vittorio
Roma, venerdì 29 luglio 2016
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