14 marzo 1976: protesta antifranchista. La polizia spara e uccide un passante
Piazza di Spagna, circa le 18,40. Un’ottantina di giovani extraparlamentari, durante una manifestazione antifranchista, divisi in tre gruppi si dirigono verso l’ambasciata spagnola. Scagliano una decina di molotov e si danno alla fuga per la scalinata di Trinità dei Monti e per la salita di San Sebastianello.
La reazione delle forze di polizia, che presidiavano la sede diplomatica, è rapida. Superato un primo momento di sorpresa le forze dell’ordine reagiscono sparando. L’allarme è diffuso a tutte le volanti della città. Una “Campagnola” della Celere che si trovava in via Sistina, si mette all’inseguimento di un gruppetto di manifestanti che giungevano dalla salita di San Sebastianello sul viale di Trinità dei Monti.
Un celerino rincorre un manifestante, Luigi De Angelis, contro il quale spara un colpo di pistola, ferendolo. L’altro agente si avventa verso un secondo giovane in fuga e spara anch’egli almeno due colpi.
Durante questa “guerriglia urbana Mario Marotta, ingegnere di 52 anni, è colpito a morte Passeggiava con la fidanzata lungo il viale che porta a Trinità dei Monti, zona Pincio. Muore all’istante. Mario Marotta era fratello del tenente dei carabinieri Aldo Marotta, in servizio presso il Ministero della Difesa.
L’autopsia compiuta sul corpo della vittima, disposta dal sostituto procuratore Rossini che svolge l’inchiesta ha consentito di stabilire che l’uomo è stato ucciso da un proiettile calibro 7,65. La pallottola è penetrata nella tempia destra, fermandosi poco prima dell’osso parietale sinistro, un tragitto pressoché orizzontale.
Questo calibro è lo stesso dei proiettili che hanno ferito Luigi De Angelis, presunto attentatore, contro il quale ha sparato l’agente Lucio Lucentini. Il sostituto procuratore Rossini al momento dell’interrogatorio all’agente ha formulato l’ipotesi che si sia reso responsabile del reato di omicidio colposo. L’agente ha detto al magistrato di aver sparato cinque colpi di pistola. Due contro il giovane de Angelis in fuga che, a suo giudizio, stava per lanciargli contro una bottiglia incendiaria, e gli altri in aria.
Fonte: Reti invisibili
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