Il sindaco Raggi omaggia e arruola il pm Amato
‘ Chi cerca la verità non resta mai solo’. La scelta del nuovo sindaco di Roma, Virginia Raggi, di inaugurare il suo mandato con l’omaggio al magistrato Mario Amato, ammazzato 36 anni fa dai NAR, è interessante perché riesce a segnare un punto di discontinuità anche nel più consolidato rito istituzionale, l’omaggio ai martiri degli anni di piombo (puoi cambiare con ‘della Resistenza’ ‘dell’Antimafia’ sempre cucuzze sono).
La narrazione consolidata prevede infatti il riconoscimento del sacrificio per difendere la Costituzione repubblicana e antifascista dall’ assalto dei barbari brigatisti (rossi e neri). In particolare Amato e’ sempre stato una vittima negketta. All’epoca perché era un rompicoglioni critico con gli annebbiatori. Poi perché l’Ulivo aveva iscritto nel suo Pantheon Bachelet, per ovvi motivi, mentre il centro destra i magistrati non li ha Amato mai. Per la Raggi Amato diventa invece un combattente delle forze della luce contro gli oscuri poteri occulti: una variante di Star Wars in salsa pentastellata. E pensare che l’omicidio del pM antiNar è uno dei più chiari e trasparenti degli anni di piombo.
Il nuovo sindaco è stato anche fortunato. Scendendo dalle scale dell’ufficio ha trovato sul posto, per partecipare alla cerimonia, anche il procuratore Pignatone, uno dei gregari più abili per tirarle la volata verso il Campidoglio. Così lei, persona a modo, lo avrà sicuramente ringraziato, portandosi avanti nel lavoro. Non come quei cafoni di ministri che manco l’hanno salutata alla cerimonia alla Università Pontificia…
Ps: dopo l’ondata d’indignazione antidem ora gira in rete la foto della stretta di mano. Andiamo bene, principio si’ giulivo …
Sbaglio, o all’epoca Amato stava indagando (anche) sul prof. Mutti? Immagino il sospiro di sollievo …
Per la precisione aveva indagato ed era finita in un non luogo a procedere…