Strage di Bologna Anna Di Vittorio racconta la sua solitudine nella difesa della memoria di Mauro

E’ un 2 agosto un po’ meno triste per Anna Di Vittorio e per suo marito Giancarlo. La decisione della Procura di Bologna di chiudere le indagini sulla pista palestinese per la strage alla stazione di Bologna dichiarandola inconsistente toglie loro un peso dallo stomaco.

Perché all’originale lavoro della “banda dei quattro” (i consulenti di area An in commissione Mitrokhin) che quella pista avevano certosinamente elaborato , si era aggiunta l’ossessione di Enzo Raisi convinto che il responsabile della strage di Bologna fosse un giovane compagno romano, l’ultima vittima identificata, Mauro Di Vittorio, il fratello di Anna, a suo dire impegnato in un trasporto per conto della banda Carlos…  Ipotesi analoga era già stata avanzata da Loriano Macchiavelli: ma si trattava di un romanzo

I pm di Bologna confermano quello che per primi abbiamo scritto: non esiste una pista palestinese, Mauro Di Vittorio è “soltanto” una delle 85 vittime della strage della stazione.  E così Anna ha inteso oggi restituirne il ricordo e l’immagine autentica, in una dichiarazione che potete leggere integralmente qui: “un bravo ragazzo, un lavoratore, una persona per bene … che aveva idee di sinistra ma non praticava alcuna “militanza”. Tutto qui, quanto a Mauro. C’è poi, a finale, una riflessione amara sulla solitudine in cui si è ritrovata nella difesa dell’immagine e della memoria del fratello: una vittima del terrorismo. Perché quando si è scatenata l’offensiva della destra su Mauro, Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, che ieri ha salutato con soddisfazione l’esito della nuova inchiesta, rimase in silenzio. E di questa amarezza Anna ha ritenuto di “dovere” dar conto. E io con lei …

 

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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