Strage di Bologna, Di Vittorio e Calidori: ecco cosa ha detto Cossiga sulla pista palestinese

Ugo Maria Tassinari

L’ALTER UGO

Ugo carissimo,

negli ultimi due anni e mezzo – in particolare – si è voluto dire e ripetere così: “la tesi di Cossiga” (Enzo Raisi); “ce l’ha detto Cossiga” (la Mambro e Fioravanti).

Dopo la richiesta di archiviazione sulla così detta “pista palestinese”, avanzata recentemente dalla Procura di Bologna, è doveroso fare un po’ di pulizia – ancora.

Questa volta dobbiamo togliere il fango – che molti hanno voluto gettare – sulla persona di Francesco Cossiga: nostro concittadino; già presidente della Repubblica Italiana; defunto, e dunque – per ovvie ragioni – impossibilitato a difendersi.

Stando alle dichiarazioni che Francesco Cossiga ha voluto rilasciare, a suo tempo, al magistrato competente (vedi documentazione allegata [pubblico anche, per completezza di informazione, l’intervista a Cazzullo che Cossiga smentisce davanti ai pm, umt] ), nessuno deve permettersi di continuare a “usare” il nome del presidente Cossiga per “sostenere” le proprie posizioni.

Se qualcuno – ex onorevoli, ex terroristi, “sé dicenti” giornalisti – vuole “cambiare” la sentenza definitiva e passata in giudicato sulla “Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980”, chieda la revisione del processo sulla base delle proprie idee.

Come dice, giustamente, Ezra Pound: «Se un uomo non è disposto a correre dei rischi per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla… o non vale nulla lui».

La smettano, dunque, lor signori, di nascondersi dietro le parole di Francesco Cossiga; parole che, del resto, il presidente Cossiga stesso ha voluto smentire nelle sedi pertinenti.

C’è un filmato – che tutti e ognuno possono cercare e trovare su “Youtube” – in cui Pasolini, accanto a Pound, legge una poesia di quest’ultimo, e la modifica: col consenso di Pound.

In “Lustra”, la poesia Patto principia così: «Stringo un patto con te, Walt Whitman». E così finisce: «Abbiamo un solo fusto e una sola radice: / Ristabiliamo commercio tra noi».

Nell’incontro con Pound, Pasolini gli propone questa modifica: «Stringo un patto con te, Ezra Pound», e conclude: «Abbiamo un solo fusto e una sola radice: / Ristabiliamo commercio tra noi».

Pound risponde: «Bene. Amici, allora? Pax tibi, pax mundi».

Pound e Pasolini erano due Giganti, certamente. L’ex on. Raisi, la Mambro e Fioravanti, i loro a-crtici sostenitori no, forse.

I neo-revisionisti, coloro che vogliono riscrivere – senza prove – la sentenza definitiva sulla “Strage di Bologna”, la smettano di gettare fango sulla memoria di Francesco Cossiga, e abbiano il coraggio – se ce l’hanno – di fondare i loro discorsi sulle proprie idee. Diversamente, o le loro idee non valgono nulla… o non valgono nulla loro.

Ma torniamo a Francesco Cossiga, e poniamo due nuove pubbliche domande.

L’ex on. Giuseppe Cossiga, figlio del presidente Cossiga, ha voluto collaborare con l’ex on. Enzo Raisi. Nel libro di Raisi – già citato a suo tempo – c’è un contributo specifico di Giuseppe Cossiga.

Alla luce delle dichiarazioni rese dal presidente Cossiga al magistrato competente, vuole Giuseppe Cossiga difendere la memoria del proprio padre e dunque prendere le distanze – in modo netto, definitivo, pubblico – da Enzo Raisi?

Sia data la parola a Giuseppe Cossiga per pubbliche dichiarazioni. Attendiamo nuove.

Anna Maria Cossiga, la figlia del presidente Cossiga, insegna antropologia. Dunque, la professoressa Cossiga sa che il rumore dell’applauso serve a coprire le grida della vittima.

Da troppo tempo assistiamo – con disgusto, ma senza assuefazione – allo scontro tra i “neo-opposti estremismi”, tra “opposte tifoserie” che si auto-sostengono con l’applauso dei propri, contrapposti, tifosi.

Anna Maria Cossiga pensa che sia arrivato il momento di smascherare il “meccanismo vittimario”, di disinnescare la persistente minaccia del “sacrificio umano”, fondato sulla ”espulsione della vittima sacrificale”, cui segue – orgiasticamente – il “ricompattamento del gruppo tribale” intorno alla vittima di turno?

Sia data la parola a Anna Maria Cossiga per pubbliche dichiarazioni. Attendiamo nuove.

Con l’occasione, caro Ugo, ti auguriamo ogni bene e ti salutiamo, come sempre, con affetto-stima-rispetto.

Anna e Gian Carlo

Roma, sabato 4 ottobre 2014

San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

3 Comments on “Strage di Bologna, Di Vittorio e Calidori: ecco cosa ha detto Cossiga sulla pista palestinese

  1. Cossiga, su quasi l’intero scibile umano … e certamente anche sulla strage Bologna … ha detto tutto ed il contrario di tutto.

    Assurdo quindi attaccarsi, in un senso o nell’altro, a qualche sua dichiarazione, poi regolarmente smentita.

    Comunque, nel merito della vicenda, se è innegabile che Fioravanti, Mambro e Ciavardini sono stati condannati in base a labili e discutibilissimi indizi … in soldoni, si sono cercati dei colpevoli a prescindere e li si è scelti tra gente già piena di ergastoli in modo che la cosa potesse sembrare credibile appunto a prescindere e senza fare però, sul piano pratico, particolaer danno ai condannati … … è anche vero che la cosiddetta “pista palestinese” non è mai minimamente stata in piedi.

    Con buona pace di Raisi e c. … ed anche di Fioravanti e Mambro … che, anche se realisticamente innocenti per Bologna, sono comunque due assassini psicopatici della peggiore specie … ma nonostante questo hanno lo stesso molti ( troppi) amici nelle istituzioni, nei media, nel potere in genere …

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