E’ un ex marine afroamericano il killer di Baton Rouge
E’ un ex marine afroamericano il protagonista del raid di Baton Rouge, in Louisiana, la città dove due settimane fa era caduto una vittima innocente della brutalità poliziesca, l’afroamericano Alton Sterling. Ha ucciso tre poliziotti (di cui uno afroamericano) e ne ha feriti altri tre in quella che potrebbe essere stata un’imboscata, prima di essere colpito a morte. Due persone, coinvolte nell’agguato ma che non hanno sparato, sono state arrestate.
E’ il secondo raid contro la polizia in dieci giorni. Anche stavolta a indossare i panni del vendicatore, più o meno solitario, è un reduce delle forze armate. Un sergente dei marine congedato con onore nel 201o e che proprio ieri ha compiuto 29 anni. L’ex militare è originario di Kansas City e quindi ha scelto il luogo dell’attacco proprio in onore di Sterling.
I media divergono sull’eventuale affiliazione politica: per il WSJ sarebbe iscritto al “New Freedom Group”, un’organizzazione antigovernativa mentre per la NBC sarebbe invece legata ai “Sovereign Citizein”, un movimento antifiscale della galassia della destra antifederale.
L’agguato conferma le più fosche previsioni espresse dopo il cecchinaggio di Dallas, dove a una marcia di protesta contro le brutalità poliziesche nella comunità afroamericana, un reduce dell’Afghanistan, sostenitore del Black power, aveva ucciso cinque poliziotti bianchi. Due giorni dopo l’agguato di Dallas un commando composto da quattro afro americani aveva assaltato un’armeria per procurarsi fucili d’assalto. Tre uomini erano stati catturati, uno era riuscito a scappare portando con sé due armi lunghe. Si ipotizza che intendessero usare le armi rapinate per un agguato contro la polizia. Il secondo mandato di Obama, il primo presidente afroamericano, si va a chiudere tra bagliori di guerra razziale
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