La triste storia di Sandalo, il terrorista uno e trino: la fase bianco-crociata

 [Prosegue la storia di Robverto Sandalo, il terrorista uno e trino. Qui potete leggere la prima parte]

Una storia intrigante quella di Roberto Sandalo. Perché già allora affiora qualche dubbio sulla purezza del combattente rivoluzionario, che si era allontanato dalla sua organizzazione per negoziare il passaggio alle Brigate rosse. Un personaggio già all’epoca sopra le righe: nel periodo immediatamente precedente la partenza per il servizio militare, era stato per qualche settimana a Napoli, come “commissario” dell’organizzazione, che non poteva contare in città su quadri di solida esperienza militare. E quindi per un breve periodo “Roby il pazzo” affiancò Susanna Ronconi, che era l’inviata dell’esecutivo nazionale. Con evidente sprezzo delle più elementari regole di sicurezza, interveniva tranquillamente nelle assemblee dell’Autonomia con il suo spiccato accento piemontese.Comunque, dal nostro punto di vista, è molto più interessante la fase terminale del lungo periplo di “terrorista antiterrorista” di Roby il pazzo. E quindi attingiamo a piene mani allo strepitoso outcoming di Miguel Martinez, anche perché restituisce il senso di una vita a lungo sotto traccia. E c’è sicuramente dell’ironia nella circostanza che a riportare alla ribalta l’ex combattente comunista sia stata una piccola manifestazione di protesta l’11 settembre, contro il più grande attentato terroristico della storia:

 Ieri, a protestare contro la presunta ‘islamizzazione d’Europa’ davanti all’ufficio del Parlamento europeo a Milano, c’era un gruppetto di estremisti di destra, guidato dalla nostra amica cartomante e tenutaria di sedute medianiche, Adriana Bolchini Gaigher, e da un certo Roberto Maria Severini (…) [ma] il suo vero nome è Roberto Sandalo. leggi tutto

 Impietoso il ritratto etico ed estetico che un tale Kilgore ne traccia in un altro pezzo:

 Impossibile raccontare Roberto Sandalo in due parole: riunisce in sé tutto il marcio morale ed estetico che ammorba l’Italia da trent’anni a questa parte. Come ‘Roby il pazzo’ fu tra i più sanguinari armati di Prima Linea, dove si distinse per ferocia e disprezzo nei confronti dei ‘morbidi’. Salvo poi barattare il carcere con una valanga di denunce e soffiate che travolse colpevoli e innocenti e che costituisce tutt’ora uno dei buchi neri meno onorevoli della stagione del pentitismo, in un ‘santo polverone’ da cui emerse solo lui. leggi tutto

Va giusto precisato, a proposito di questo ultimo testo, che non è esatto definire Sandalo dirigente di Potop, in quanto proveniente dai ranghi di Lotta continua. Pinzillacchere, comunque.

 Sua moglie, Antonia Parisotto, avvocato, è la coordinatrice provinciale per Milano di SOS Italia, per la quale si sarebbe candidata alle elezioni amministrative del 2006 assieme a Maurizio Scelli (assurto ai vertici della Croce Rossa grazie al governo Berlusconi). Un’organizzazione non priva di mezzi se è stata capace di spendere 700.000 euro, più di quanto avesse investito lo stesso candidato sindaco del centrosinistra. Se si considera che Scelli e la signora Sandalo raccolgono appena 246 voti, è da Guinness dei Primati una spesa elettorale di 2845,52 euro a voto. Secondo Sandalo Sos Italia nasce come associazione per “raccogliere il testimone delle battaglie iniziate da Oriana Fallaci – per me resta la ‘compagna Emilia’, il suo nome di battaglia nella Resistenza – dopo l´11 settembre”. Perché molta gente, anche di sinistra, sarebbe convinta che non sia accettabile che ogni quattro giorni si apra una moschea in Italia.

 A sua volta Claudia Cernigoi ricorda che “a Udine SOS Italia (che aveva fatto della propaganda anti-nomadi uno dei propri cavalli di battaglia) aveva candidato alle elezioni comunali nel 1998 il giornalista Luca Razza (che sembra abbia ottenuto la bellezza di un voto uno di numero) che raggiunse la fama nel 2004 perché identificato come il creatore del ‘fenomeno’ Nuclei territoriali antimperialisti.  leggi tutto  

 Comunque anche se decisamente Sandalo, spostandosi in un’area di “estremismo di centro” ha cambiato vita, è rimasto, come emergerà drammaticamente l’anno dopo, convinto che l’uso della violenza politica, alla faccia del tanto proclamato pentimento, è legittimo. Tanto che l’ineffabile appassionato di armi ammette, in un’intervista a La Repubblica, messa in allarme dall’efficientissima rete di controinformazione di Martinez: “ ‘Sì, sono l’ex terrorista di Prima Linea ma sono anche uno che ha servito due volte lo Stato, prima come ufficiale degli alpini e poi dissociandomi e collaborando a mettere fuori piazza una banda di assassini. Non vedo perché io non possa fare politica mentre altri personaggi mai redenti siedono nei più alti scranni delle istituzioni’. (…) No, per Roby il pazzo esiste solo ‘la tragedia di aver provocato la morte di qualcuno’”. leggi tutto

Una circostanza che, a suo giudizio, lo rende migliore e più importante dell’autore della “Ballata del Pinelli” che lui stesso, chissà quante volte, avrà cantato da ragazzino. (2- continua)

 

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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