14.10.80, la marcia dei 40mila piega la lotta alla Fiat

Esattamente 43 anni fa la marcia dei 40mila segnò la fine del decennio di conflitto operaio più duro nell’Occidente del dopoguerra. il racconto dei 35 giorni fatto da Cesare Romiti a Giampaolo Pansa nel libro-intervista “Questi anni alla Fiat” (mi pare) è il miglior testo mai scritto su cosa significhi fare la lotta di classe sul serio.

Romiti parla come un generale. Spiega di aver preparato l’offensiva l’anno prima con il licenziamento dei 61: “Se il sindacato li avesse fatti passare sarebbe stato il segno che potevamo attaccare“. Quindi mette i suoi tecnici al lavoro per individuare 61 nomi “indifendibili”, dei quali non si potesse dire che avevano moglie malata, genitori a carico ecc. Lui racconta che Luciano Lama gli diede il via libera.
Prima dell’attacco finale aveva però bisogno di qualcuno che coprisse le retrovie, e il governo si rifiutava. Poi arrivò Cuccia e gli disse, racconta sempre lui, “se procedete Mediobanca copre”. Quindi il generale lancia l’offensiva finale, con i 35mila licenziamenti. Ma non la segue dalle stanze dello stato maggiore. Ogni notte gira in macchina intorno a Mirafiori. Spia i picchetti. Aspetta il momento di cogliere segnali di stanchezza o di minor determinazione. A quel punto scatena i 40mila e sfonda.
I padroni la guerra di classe la fanno sul serio.
Andrea Colombo/facebook

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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