Barrafranca, 25 giugno 1974. Anziano missino uccide consigliere comunista
Barrafranca, un paese della provincia di Enna: in una delle strade principali questa mattina un gruppo di compagni del PCI affigge manifesti fuori della sede del Comitato antifascista che è stato inaugurato proprio ieri sera. Un individuo si avvicina al gruppo e comincia a insultare, ne nasce un battibecco, l’individuo spara sei colpi con una Beretta calibro 7,65.
Sulla strada rimane, ucciso sul colpo, il compagno Vittorino Ingria, di 53 anni , camionista , consigliere comunale del PCI, conosciuto come uno dei più attivi militanti antifascisti del paese. L’assassino si chiama Alessandro Bartoli, ha 66 anni, faceva l’agente di assicurazioni prima di andare in pensione, alle ultime elezioni comunali era stato candidato nella lista del MSI , ed era riuscito il pri mo dei non eletti. Dopo l’omicidio il fascista se ne va a casa sua, poi esce e va a costituirsi alla stazione dei carabinieri. Ha con sè un coltello, che pare abbia esibito come prova che il compagno ucciso era armato e lui ha sparato per legittima difesa!
Sei colpi di pistola dopo una provocazione a freddo contro un gruppo di militanti comunisti , e non da parte di «giovani estremisti di destra” ma di un anziano fascista con la tessera del MSI in tasca insieme alla Beretta ,presentato dal MSI nelle sue liste, rappresentante esemplare dell’odio anticomunista attivo fino all’assassinio: dal paese di Barrafranca in Sicilia il cadavere di un altro compagno ucciso chiede che la mobilitazione antifascista non abbia tregua . che gli obiettivi posti da milioni di proletari e antifascisti dopo Brescia vengano raggiunti, e in primo luogo quello della messa fuorilegge del partito fascista.
FONTE: Lotta continua, 26 giugno 1974
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