Fermo, le bombe alle chiese contro l’affarismo sui migranti?


Due anarchici, noti anche come ultras della Fermana, sono stati arrestati dai carabinieri di Ascoli Piceno in collaborazione con i Ros di Ancona perché ritenute responsabili degli attentati con esplosivo contro quattro chiese di Fermo tra febbraio e maggio scorsi.  Gli arresti sono scattati per il pericolo di fuga. Tra febbraio e marzo due bombe rudimentali sono scoppiate davanti al Duomo e davanti all’ingresso della chiesa di San Tommaso, nel quartiere di Lido Tre Archi. Nella notte tra il 12 e il 13 aprile, un altro ordigno ha danneggiato l’ingresso della chiesa di San Marco alle Paludi, parrocchia retta da mons. Vinicio Albanesi della Comunità di Capodarco. A fine maggio, un ordigno inesploso era stato trovato davanti alla Chiesa di San Gabriele dell’Addolorata. Proprio mons. Albanesi,  commettendo un clamoroso errore di valutazione, ha parlato di “uno stesso giro” dietro questi episodi e l’omicidio del nigeriano Emmanuel Chidi Nmadi, colpito con un pugno dall’ultrà Amedeo Mancini e morto poco dopo. Per don Vinicio gli attentati erano un attacco alla chiesa della solidarietà e dell’accoglienza dei migranti:

“E’ stata una provocazione gratuita e a freddo, ritengo che si tratti dello stesso giro delle bombe davanti alle chiese”. Così mons. Vinicio Albanesi a proposito dell’aggressione ad un migrante nigeriano, di 36 anni, richiedente asilo, morto a Fermo dopo essere stato preso a pugni da un ultrà della locale squadra di calcio, che aveva rivolto offese razziste alla moglie. Il presidente della Comunità di Capodarco si riferisce agli ordigni piazzati nei mesi scorsi di fronte a edifici di culto di Fermo e annuncia che si costituirà parte civile in quanto presidente della Fondazione Caritas in veritate.

Per gli inquirenti, che hanno tenuto stamattina una conferenza stampa, è meglio parlare di “soggetti legati al tifo organizzato, che frequentano lo stadio in modo continuo e fanno parte dell’area ultrà. Questo è il solo legame con il Mancini, ma nulla da un punto di vista di indagine che colleghi i due episodi che hanno scosso Fermo. E per quanto riguarda il movente, escludo la natura politica. Perché dovremmo parlare di destra e anarchia, ma non parliamo di soggetti con cultura politica”. Di certo la coincidenza temporale dei fatti “porterà a ulteriori approfondimenti di indagine”. Indagine chiusa, hanno chiesto i giornalisti? “Noi continueremo fino a quando la legge ci consentirà di farlo. Allo stato non ci sono altri soggetti interessati di indagine”. Come non ci sarebbe alcun legame che colleghi le bombe all’attività dei preti di strada, alla Caritas e all’immigrazione.

Ma emerge una realtà diversa, a sfogliare la pagina facebook del “leader”, Martino Panicone, 44 anni.  si nota una forte polemica proprio contro don Vinicio e la attività “affaristiche” connesse al dramma dell’immigrazione. Così come va segnalato che le tematiche della solidarietà ultrà sembrano prevalere sulle motivazioni più propriamente ideologiche, come già sottolineato da Procura e carabinieri. Ma già con Amedeo Mancini Fermo ci ha abituato a un radicalismo a basso tasso ideologico…

don viniciodon vinicio

 

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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