5 maggio 1976: i Nap feriscono il pm Paolino Dell’Anno

Oggi 5 maggio alle ore 8 un nucleo armato ha colpito il sostituto procuratore Paolino Dell’Anno. L’attività di questo porco contro i compagni rivoluzionari e contro tutti i proletari è troppo nota perché valga la pena di dilungarvisi. Basterà ricordare che come magistrato inquirente fornì la copertura legale all’assassinio della compagna Annamaria Mantini.

Così il volantino di rivendicazione dei Nap per l’agguato contro uno dei pm romani più odiati all’epoca.

“Le sue imprese – proseguiva il comunicato – gli hanno meritato il soprannome di ‘ergastolino’. Paolino Dell’Anno è stato un precursore e tuttora a Roma è il principale esponente di quel tipo di magistratura che, operando a fianco degli organismi militari specializzati nella repressione, fornisce, usando gli strumenti legislativi che la democrazia borghese mette loro a disposizione (legge Reale e codice Rocco), la copertura legale al processo di repressione in atto in Italia oggi. Questi magistrati legati direttamente all’apparato militare della repressione sono indispensabili allo sviluppo e all’efficienza del progetto repressivo lasciando formalmente intatte le garanzie legali di cui si ammanta l’attuale ordine borghese per colpire i proletari”.

Da sostituto procuratore della Repubblica, nella capitale Paolino Dell’ Anno si era occupato di numerose inchieste contro i gruppi dell’ ultrasinistra, armata e no. Dai collettivi autonomi ai Nap, i nuclei armati proletari. Era il 1973 quando il “giudice di ferro” subì il primo attentato: di notte qualcuno rimasto ignoto gli versò sotto l’ uscio di casa dieci litri di benzina e gli dette fuoco. L’ incendio distrusse completamente la sua casa. Sia lui che sua moglie e i suoi tre figli maschi, allora bambini, stavano dormendo. Si salvarono tutti rifugiandosi sul terrazzo. Giocavano a pallone Dell’ Anno era approdato a Roma otto anni prima ed era salito subito agli onori delle cronache per aver chiesto la condanna di otto operai che avevano oltraggiato un vigile urbano il quale li aveva sorpresi a giocare a pallone di fronte ad un cantiere. In seguito lo stesso rigore lo aveva applicato con le dovute proporzioni nei confronti della malavita e dei primi protagonisti degli anni di piombo. La sua fama era tale che nel maggio del ‘ 76 i Nap ci riprovarono. I Nuclei armati proletari gli spararono quattro colpi di pistola, mentre alla guida della sua 500 stava andando in Tribunale. Un proiettile lo colpì alla spalla. Di striscio. Da allora, però, riprese una vecchia abitudine. Si rimise alla cintola la stessa Colt che lo aveva accompagnato negli anni precedenti. Innamorato dell’ ordine e della disciplina, Dell’ Anno continuò ad applicare la linea dura anche negli anni successivi. Come tanti “giovani” però, anche Paolino Dell’Anno nasce incendiario e muore pompiere. Perché dieci anni dopo, arrivato in Cassazione, nella sezione presieduta dal giudice Carnevale, sarà tra i più convinto sostenitore della sua linea ipergarantista.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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