Ora che è morto Provenzano la cella gli devono aprir
Adesso che il cancro se l’è divorato
la cella gli devono aprir
Tocca parafrasare Fabrizio De Andrè – che al dovere della compassione verso i reietti non si era mai sottratto – per raccontare la spaventosa morte di di Binnu u tratture. Un feroce assassino a cui alla fine si dovranno arrendere a riconoscere l’indubbio merito storico di aver chiuso la terribile stagione del delirio stragista ed eversivo di Totò Riina, gestendo la fase del disarmo unilaterale e della sommersione mafiosa. In ogni modo il prolungamento del 41 bis ai danni di Bernardo Provenzano fino all’ultimo giorno, anche se da tempo era ridotto allo stato vegetativo, è una pena disumana contraria allo spirito e alla lettera del dettato costituzionale. E chi ha permesso questa vergogna ne porterà il peso sulla coscienza (ove mai l’abbia…)
La domanda è solo una….di cosa aveva paura lo stato? Di certo non c’era pericolo di reiterazione dei reati…..il problema rimane….la lingua…le parole…