Renzi a Napoli e gli scontri sul lungomare liberato

renzi a napoliHo partecipato a centinaia e centinaia di manifestazioni e a decine di scontri di piazza a Napoli nell’arco della mia decennale militanza politica estremista. Ho preciso ricordo della prima volta: 11 ottobre 1969, ginnasiale fresco, presente in piazza Matteotti quando i fascisti assaltano il palco a colpi di bombe carta. E dell’ultima: primi giorni di ottobre del 1978, funerali di Claudio Miccoli, con le cariche della polizia scatenate da un assalto dissennato alla sede di Democrazia nazionale alla fine della Riviera di Chiaia. Le bottiglie molotov scriteriatamente lanciate contro la facciata del palazzo finirono per bruciare le lenzuola stese al sole dalla donna Concetta di turno. Ho fatto scontri a Fuorigrotta (dopo la bomba a piazza S. Vitale il 12 dicembre 1972), a Secondigliano e Casavatore (per l’occupazione delle case), a Stella e San Carlo (con i fascisti della Berta e con la polizia ai funerali di Jolanda Palladino), al Vomero e all’Arenella e ovviamente in varie zone del centro storico. Beh, sono convinto che la zona peggiore resta proprio quella scelta oggi dai contestatori della presenza di Renzi a Napoli. Tutto sommato gli scontri con Miccoli non andarono tanto male, visto la possibilità di ripiegare nei vicoli della Torretta. Andò decisamente peggio in due altre occasioni, entrambe alla Riviera di Chiaia: il 22 aprile 1970, centenario della nascita di Lenin. La Sinistra Universitaria, gruppo egemone nell’Ateneo, decise di celebrare l’anniversario andando all’assalto dell’ambasciata americana, che affaccia sul lungomare. Fu un massacro. Stesso luogo, stesso risultato nell’agosto del 1977, al corteo per la liberazione di Petra Krause, la militante anarchica accusata di favoreggiamento della lotta armata e sotto rischio di estradizione. Beh, il lungomare liberato – un viale che invera il sogno repressivo del prefetto Haussmann – è ancora peggio non essendo possibile interporre nessun ostacolo all’avanzata dei celerini … Non resta quindi che esprimere ammirazione e rispetto per il coraggio autolesionista manifestato dai dimostranti odierni… e coltivare il dubbio che la scelta abbia contemperato generosità e cinismo.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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