Strage di piazza Fontana, Joe Fallisi rischiò l’arresto

E pensare che se fosse stato per il commissario Calabresi, Joe Fallisi sarebbe stato “incastrato” per le bombe del 12 dicembre 1969 al pari di Pietro Valpreda. Per sua fortuna prevalse la soffiata calunniosa della spia Enrico Rovelli alias Anna Bolena al maresciallo Alduzzi che la trasmise a Silvano Russomanno, il vice del capo degli Affari riservati del ministero dell’Interno Federico Umberto D’Amato che lo aveva inviato in gran segreto a sovrintendere le indagini presso la questura di Milano.

Gli spioni in Questura

La presenza dello spione Russomanno, che aveva collocato le scrivania accanto a quella di Antonino Allegra (il capo dell’ufficio politico della Questura di Milano, diretto superiore del commissario Calabresi) e dei suoi accoliti quella notte in questura rimase segreta anche quando il giudice Gerardo D’Ambrosio, quello diventato famoso per via della sua sentenza che attribuì a una causa naturale la morte dell’anarchico Pinelli e finì poi in Parlamento, indagò sui fatti. O non lo seppe per davvero o fece il finto tonto.

La presenza degli spioni che si sommarono agli energumeni decisi quella notte a far confessare Pino Pinelli, venne alla ribalta solo molti anni dopo e pubblicata in un libro da Gabriele Fuga e Enrico Maltini Pinelli, la finestra è ancora aperta La notte tra il 15 e il 16 Pinelli volò dalla finestra del quarto piano e il mattino fu arrestato Valpreda. Claps, D’Errico e Fallisi la scamparono bella.

La testimonianza di Ardau

Il 16 novembre 1970, in un’udienza del processo Calabresi-Baldelli [nella foto in alto un’udienza: foto Uliano Lucas/agenzia Grazia Neri] , l’anarchico Sergio Ardau confermò il suo primo racconto reso all’epoca dei fatti del 12 dicembre 1969: «Le parole del dott. Calabresi furono le seguenti…“Non venirci a raccontare che siano stati i fascisti, questo è un attentato anarchico”… Entrambi [Calabresi e Panessa, ndr] interpellandomi dicevano, alludendo a Valpreda e a un certo Ginosa e un certo Giuseppe Fallisi … un discorso alla larga finiva con lo stringere l’argomento appuntandolo su Valpreda».

La versione della polizia

Il 1° dicembre 1970 testimoniò il brigadiere Panessa : «Calabresi parlò all’Ardau del Valpreda in occasione di quella visita al Circolo di via Scaldasole…». Calabresi invece rovesciò le parti rispetto al racconto immediato di Ardau: «Ardau ebbe ad esclamare: Sono dei pazzi sanguinari capaci di tutto», riferendosi a Claps, D’Errico, Valpreda e Fallisi.
Alessandro Smerilli

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.