5 dicembre 1974, Argelato: una “batteria” di autonomi uccide il brigadiere Lombardini

5 dicembre 1974, pochi minuti prima di mezzogiorno. Qualche solerte cittadino ha avvertito la stazione dei carabinieri di Castel d’Argile che un “furgone sospetto” staziona nei pressi della località Argelato. Il brigadiere Andrea Lombardini si precipita sul posto, nonostante sia il suo giorno di riposo. Si avvicina al fiat 238 e chiede i documenti ai tre giovani seduti all’interno. La risposta risuona chiara nella bassa bolognese: una breve raffica parte dallo sten di uno dei ragazzi e uccide il brigadiere Lombardini.

Il commilitone di Lombardini sceso dall’auto comincia anch’egli a sparare, ma dopo aver forato una gomma al furgone in sosta, viene disarmato dai compagni. La giornata doveva concludersi con una rapina al portavalori dello zuccherificio Siiz. I compagni costretti dagli eventi devono scappare per i campi.

Passano meno di 24 ore che gli inquirenti riescono ad arrestare Bruno Valli, Stefano Bonora e Claudio Vicinelli, infangati e infreddoliti che vagano per la bassa.

Un gruppo di fuoco di “Rosso”

Il gruppo di fuoco, composto da militanti autonomi bolognesi e varesini fa parte della rete militare di “Rosso”. Nel processo 7 aprile la rapina di Argelato sarà uno dei principali capi d’accusa per Toni Negri, considerato il “mandante” dell’esproprio.

Altri 3 componenti del commando sono arrestati pochi giorni dopo mentre tentano di riparare in Svizzera. L’unica che riesce a sottrarsi alla cattura è Marzia Lelli. Se ne perdono le tracce fino al 2011, quando le sue ceneri rientrano in Italia, presumibilmente dal Portogallo.

Bruno Valli, un compagno noto del disciolto Gruppo Gramsci di Varese, si impicca in cella il 9 novembre 1974. Stefano Bonora, bolognese, si farà 17 anni di carcere. Come gran parte dei componenti del gruppo di fuoco durante la detenzione aderisce  alle Brigate Rosse Alla vigilia di una nuova condanna, per aver partecipato alla rivolta di Trani e quindi di aver concorso al sequestro del giudice D’Urso, nel 1993, scappa all’estero. Sarà arrestato un anno dopo in Slovacchia. 

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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