Usa, guerra ai poliziotti: ritratto di un nazionalista nero
Il sito dell’Adl, il think tank antirazzista della comunità ebraica americana, offre un ritratto dettagliato del protagonista del tentativo più recente di violenza contro gli agenti di polizia come rappresaglia per le numerose uccisioni da parte delle forze dell’ordine di uomini neri: un uomo di Phoenix che avrebbe speronato con il suo veicolo un trio di agenti di polizia in piedi al di fuori di un magazzino popolare. Un video della polizia – ottenuto sul luogo dell’incidente, avvenuto il 12 settembre, mostra un veicolo presumibilmente guidato da Marc LaQuon Payne, 44 anni, che dopo un lungo giro nel parcheggio del negozio, accelera verso gli ufficiali, due dei quali sono stati gravemente feriti nell’investimento. Il terzo si ferisce durante il tentativo di arrestare Payne. Uno degli agenti era al suo primo giorno di lavoro. Payne è stato accusato di tre tentati omicidi di primo grado, cinque aggressioni aggravate con un’arma mortale e resistenza all’arresto. La polizia di Phoenix crede che Payne abbia deliberatamente preso di mira i poliziotti e abbia agito dopo averli sorvegliati per diversi minuti. Diversi account di social media che apparentemente appartengono a Payne rivelano le sue radicali posizioni di nazionalista nero e la sua rabbia per le sparatorie della polizia a partire almeno dall’uccisione di Michael Brown a Ferguson, Missouri, nel 2014. Questi profili e messaggi non rivelano appartenenza o affiliazione con nessun gruppo specifico, ma illustrano una simpatia o ammirazione per una varietà di gruppi estremisti nazionalisti e cause, che vanno dal Nuovo Black Panther Party del Popolo (diverso dal Nuovo Black Panther Party), per il Huey P. Newton Gun Club, per una varietà di gruppi pan-africani.
Osservazioni sui profili nei social media di Payne nel 2015 rivelano una notevole antipatia verso i bianchi, comprese dichiarazioni sulla violenza. Nell’aprile 2015 afferma che “quando l’uomo nero sarà pronto per essere libero dai bianchi sarà guerra”. Nel mese di maggio, un altro post afferma che “nessun Caucasico può restituire ciò che i loro antenati hanno rubato in modo altrettanto colpevole”. Il commento più agghiacciante è venuto nel mese di giugno 2015: “Il Caucasico ha bisogno di essere macellato come i maiali”. Nonostante le gravi accuse Payne è stato rilasciato senza obblighi.
L’articolo dell’Adl ricorda i più importanti precedenti: il raid di Baton Rouge, compiuto da un nazionalista nero, un ex marine aderente al movimento dei Cittadini sovrani e la sparatoria di Dallas, anch’essa opera di un estremista nero.
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