21 aprile 1976: le Formazioni comuniste armate gambizzano il petroliere Theodoli
Il 21 aprile 1976 Giovanni Theodoli, presidente dell’Unione petrolifera italiana,è ferito a Roma dalle Formazioni comuniste armate.
Nella primavera del 1975 la rete clandestina dei Comitati Comunisti si spacca. L’organizzazione nata dall’aggregazione di Potere operaio-Linea di condotta (Scalzone-Rosati-Dalmaviva) e dei fuoriusciti di Lotta Continua di Sesto San Giovanni (Rosso-Galmozzi-Del Giudice-Baglioni), attiva nelle lotte operaie e sociali, si è munita di gruppi di fuoco che praticano iniziative di attacco, utilizzando diverse sigle.
Un gruppo di militanti, guidati da Valerio Morucci in prevalenza provenienti da Centocelle, compie la scelta strategica della lotta armata e dà vita ad una nuova organizzazione nazionale clandestina. Inizialmente la nuova formazione opera con varie sigle: Lotta Armata per il Comunismo, Lotta Armata per il Potere Operaio, Lotta Armata per il Potere Proletario, Squadre Proletarie Territoriali.
A partire del novembre dei 1975, con la sigla FCA (pronunciato FAC, in assonanza con il “fottiti” tanto diffuso nel movement americano) vengono rivendicate varie azioni:
– attentato contro la centrale della Sip, all’Eur (Roma 4-11-75);
– attentato alla Texaco Oil Company (Firenze, 14-4-76);
– ferimento di Giovanni Theodoli, presidente dell’Unione Petrolifera Italiana e della Chevron Oil Italia (Roma 21-4-76);
– attentato contro la cineteca della Rai di via Teulada (Roma 29-5-76).
Alcuni militanti FCA saranno processati e assolti per l’omicidio del giovane missino Mario Zicchieri, ferito a morte da una fucilata alle gambe davanti alla sezione Prenstino il 29 novembre 1975.
Con la nascita della colonna romana delle Brigate Rosse, a partire dalla seconda metà del 1975, si apre anche nelle FCA un dibattito sui rapporti tra le due organizzazioni.
Tra la fine del 1975 e la primavera del 1976, alcuni militanti di Torino (tra cui Cristoforo Piancone) e di Roma escono dall’organizzazione per confluire a livello individuale nelle Brigate Rosse.
La storia delle FCA si conclude nella seconda metà del 1976. A seguito dello scioglimento, alcuni quadri romani ritornano alla militanza politica dando vita ai Comitati Comunisti per la dittatura proletaria (attivi a Monte Mario e a Centocelle), altri confluiscono nelle Brigate Rosse ed altri ancora partecipano alla fondazione delle Unità Comuniste Combattenti.
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