18 settembre 1969, esce “Potere Operaio”: lo scontro è politico
Il 18 settembre 1969 esce il primo numero di “Potere operaio”. Sarà l’organo di stampa dell’omonimo gruppo, nato dalla spaccatura dell’area operaista sancita dall’assemblea nazionale di Torino. Il gruppo romano che fa capo a Piperno, Scalzone e Pace porterà in dote il settimanale “La classe” su cui appunto si innesta la nuova testata, sempre affidata alle cure di Scalzone. Per un articolo dal titolo “Sì alla violenza operaia” del 30 ottobre 1969 il direttore Franco Tolin verrà arrestato e condannato a 1 anno e 5 mesi per “istigazione degli operai alla rivolta contro lo Stato
Il pdf del numero 1
Grazie al prezioso lavoro della redazione di Machina, la rivista culturale online di “Derive e approdi” è disponibile online l’intera serie editoriale di Potere Operaio. Dal link in azzurro è possibile scaricare il primo numero.
Che cos’è Potere Operaio
Potere operaio nacque nell’autunno ’69 dall’aggregazione fra collettivi di intervento nelle fabbriche attivi già negli anni precedenti e settori del movimento studentesco. Tra i gruppi rivoluzionari sorti nel biennio 1968-1969 è stato considerato il più agguerrito e settario. Ma anche – indiscutibilmente – quello dotato di maggiore spessore teorico, continuatore della tradizione «operaista» nata nei primi Sessanta dalle riviste «Quaderni Rossi» e «Classe operaia». Uun laboratorio di intuizioni e di elaborazioni sul rapporto capitale/lavoro e sulle sue trasformazioni. Influì sui movimenti di lotta operai e studenteschi ben al di là delle dimensioni organizzative del gruppo. Protagonista della grande ondata di lotte dei primi anni Settanta, esaurì la propria esperienza tra il ’73 e il ’74. Dopo lo scioglimento, molti suoi militanti contribuirono alla formazione della Autonomia Operaia. Altri confluirono nelle Brigate Rosse, in Prima Linea o presero parte alla nascita di varie altre formazioni armate.
Nel 1979 quasi tutto il suo vecchio gruppo dirigente fu arrestato nel corso dell’inchiesta «7 aprile» e sottoposto ad anni di carcerazione con l’accusa – poi fortemente ridimensionata nei processi – di aver dato vita all’intero fenomeno del terrorismo di sinistra. A quarant’anni dai suoi inizi, la breve ma fiammante vicenda di Potere operaio ha lasciato un segno indelebile nella storia delle lotte di classe. Una traccia ancora utile a orientare la progettualità dei nuovi movimenti che si battono contro il pensiero e l’agire neoliberista.
FONTE: Scheda editoriale di Marco Scavino, Potere operaio, Derive & Approdi
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