In proud and glory di Anna Laura Braghetti

Ho conosciuto Anna Laura Braghetti, morta oggi, 6 novembre 2025, a inizio secolo. L’occasione di un evento di area Caritas a Potenza, quando ero direttore della Nuova Basilicata. Mi presentarono con questa qualifica e io replicai che ero stato anche direttore di Anni’70.
Dalla smorfia ben trattenuta (ma non tanto da ingannare un antico pokerista) arguii che fosse dissociata. Grazie alla scheda biografica, che riprendo dalla pagina facebook di Davide Steccanella, ora so che era in dissenso politico dai promotori della soluzione politica. Pur avendo seguito il dibattito, ovviamente, mi era sfuggita la sua presa di posizione critica … Ad ogni modo lei è una figura esemplare di distacco radicale dall’esperienza armata in purezza, senza benefici personali. Ed era in effetti una persona luminosa e generosa. Basti pensare al rischio politico che si assunse nel rivendicare al tempo stesso l’innocenza di Francesca Mambro per Bologna e la loro amicizia…
Da carceriera a carcerata
Anna Laura Braghetti era nata a Roma il 3 agosto 1953. Il suo ingresso effettivo nella colonna romana delle BR fu quando le venne richiesto da Bruno Seghetti di intestarsi e gestire l’appartamento di via Montalcini (dove verrà tenuto prigioniero per 55 giorni Aldo Moro, dopo il rapimento a via Fani), quando ancora non era la clandestina Camilla, e dal quale appartamento usciva tutti i giorni, durante il sequestro, per recarsi al posto di lavoro, mentre fingeva di essere la compagna di Germano Maccari.
In seguito entra in clandestinità partecipando ad alcune azioni armate, tra cui l’assalto alla sede DC di Piazza Nicosia del 1979 e l’assassinio alla Sapienza di Vittorio Bachelet del 1980. In virtù della sua conoscenza della lingua francese, accompagnerà Mario Moretti a Parigi a un incontro al Cafè de la Paix in Place de l’Opera con lo steward Alitalia Carlo Brogi per una concordata consegna di tre passaporti falsi destinati a militanti della RAF, con cui le BR erano intenzionate ad allacciare rapporti. A tal fine, sempre Brogi, affitterà a suo nome per qualche mese un appartamento a Parigi in rue des dames.
L’arresto e la difesa della memoria
Arrestata il 27 maggio 1980 a Roma, insieme a Gianantonio Zanetti e Salvatore Ricciardi, l’anno dopo sposa in carcere Prospero Gallinari, trascorrendo molti anni di dura detenzione anche nello speciale di Voghera, dal quale invierà (unitamente alle militanti detenute Fernanda Ferrari, Caterina Francioli, Inge Kitzler e Patrizia Sotgiu) un comunicato dal titolo “La nostra memoria storica: la scelta di rottura radicale con lo Stato”, molto polemico nei confronti di quegli ex lottarmatisti che avevano proposto pubblicamente una “soluzione politica”. In esso, tra le altre cose, si leggeva: «Liberazione degli anni ‘70 in cambio di un ritorno alla “normalità democratica” di una società pacificata. Rientro – per «ambedue» le parti – nelle regole del gioco; accidentalmente accantonate per un duro ma indispensabile lasso di tempo. Tra il combattente e il disertore, l’incorruttibile e il rinnegato, esiste quindi una terza via? Sembra la fine di un’epoca. Un’epoca di speranze e di sogni di chi voleva “fare la rivoluzione”. Ora siamo diventati grandi e con molto realismo politico dovremmo constatare che un’altra società è impossibile: il capitalismo è l’unica forma di società pensabile. Altro che pura e semplice delegittimazione della guerriglia, quello che ci chiedono è di sostenere che il comunismo è impossibile!».
I libri
Nel 1993 accetta di parlare al processo Moro quater, nel 1995 pubblica per Sperling&Kupfer il libro “Nel cerchio della prigione”, scritto a quattro mani con Francesca Mambro, e nel 1998 per Mondadori con Paola Tavella “Il prigioniero”, da cui verrà tratto il film di Bellocchio Buongiorno notte, e nel 2002 ottiene la liberazione condizionale.
Nel suo libro racconta che «Al primo appuntamento che avevano preso con quelli della Raf, anni fa, rischiarono di lasciarli ore ad aspettare nella metropolitana di Milano, perché il compagno incaricato di recuperarli, vedendo solo due ragazze sul luogo convenuto, aveva pensato che non potessero essere loro il contatto».
Il volontariato e il lavoro nel sociale
Dopo anni di volontariato all’organizzazione “Ora d’aria”, viene assunta nel 2007, durante il governo Prodi, a “Italia lavoro” agenzia del Ministero del Lavoro e fino a pochi giorni prima di morire si è sempre occupata del sociale e dei problemi dei detenuti.
Nel libro “La Linea del silenzio” pubblicato nel 2024, Gianluca Peciola racconterà di avere scoperto solo da adulto che Laura Braghetti non era sua cugina, come gli era sempre stato detto, bensì sua sorella, in quanto figlia di suo padre.
La stampa la definirà terrorista e assassina, chi l’ha conosciuta personalmente, invece, me l’ha sempre descritta in termini molto positivi, anche dal punto di vista umano.
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